Anche il mondo politico attrae sempre più donne, e lo dimostra l’esempio di Sanna Marin, la più giovane donna ad aver ricoperto la carica di primo ministro (ha solo 34 anni).
Ciò che la contraddistingue però non è solo la sua giovane età: la Marin guida una coalizione di 5 partiti i cui leader sono tutte donne.

Quello che mi stupisce di più non è quanto detto poc’anzi ma che se ne parli: secondo voi se un uomo avesse assunto la carica di Primo Ministro a 34 anni ed avesse guidato una coalizione cappeggiata da uomini, la notizia avrebbe avuto tale risalto?

E’ giusto interrogarsi su questo punto: se fa notizia è perché è un evento eccezionale, mentre non dovrebbe esserlo.
Il pubblico e la stampa osserveranno con particolare attenzione l’operato di questa donna; avendo poca esperienza in quel ruolo, probabilmente commetterà degli errori ed ecco che fioccheranno le dita puntate.

Lavorare perché le donne arrivino ovunque è importante e lodevole; dare risalto a questi traguardi non fa che sottolineare l’eccezionalità dell’evento, che è esattamente il contrario di quello che molte donne sognano. Se volete la parità, smettete di essere orgogliose per questi traguardi.

Al contrario, se la ricchezza della donna è la sua diversità – di azione, di pensiero, di vita -, sottolineiamola nei fatti, nelle azioni, nei pensieri, non nel mero raggiungimento di cariche fino a poco tempo fa impensabili.