Secondo un articolo apparso su Mindshift, una causa sta per essere presentata negli Stati Uniti contro il SAT (Scholastic Assessment Test), un test adottato e riconosciuto da tutte le università americane che funge da “test d’ingresso” per l’ammissione al College.
La principale motivazione dei promotori di questa causa sta nel fatto che il test è pregiudiziale e non è in grado di predire le chance di successo degli studenti.
Il test si basa su alcune prove (lettura critica, scrittura, matematica) che valutano esclusivamente la preparazione scolastica degli studenti, pregiudicando quindi le scuole pubbliche con minori risorse e i cui studenti hanno un livello di preparazione inferiore a favore di scuole private e spesso costose.

Il dibattito su questo punto è acceso: si può capire il punto di vista di chi spende molto per la propria istruzione e vuole che “frutti”, ma si può capire anche chi non possiede risorse adeguate ma ha l’impegno, la caparbia e la determinazione e si vede bloccare la strada da un test.

Alcune università, ufficialmente o ufficiosamente, hanno dichiarato che stanno valutando di rinunciare al test, ma la domanda successiva è: quale sarà il suo sostituto? Dato che tutti non possono essere ammessi, dovrà essere previsto un altro metodo di valutazione efficace che tenga conto delle qualità degli studenti oltre la loro preparazione meramente scolastica.

Sembra che tutto il mondo si stia rendendo conto di quanto un voto non possa bastare nel valutare uno studente, e di quanto i voti siano in grado di tarpare le ali a giovani promettenti e volonterosi.