Questa settimana stavo leggendo un articolo in cui si parlava di una fase che molti insegnanti vivono durante la stagione scolastica, che è stata chiamata la “Fase della Disillusione”.
Molti insegnanti, soprattutto quelli delle prime classi (che si parli di elementari, medie o superiori) partono carichi, pieni di energia e voglia di fare; poi, ti capita la classe difficile, quella con molti bambini o ragazzi che tendono a partire per la tangente, o quella in cui i casi di problemi legati all’apprendimento sono numerosi, ecc.; arrivi quindi ai mesi di ottobre e novembre già scarico, mettendo in dubbio le tue capacità, cercando un modo per far andare bene le cose, e alcune volte… mollando. Ecco qui, signore e signori, la Fase della Disillusione.
A rincarare la dose ci mettiamo anche noi genitori che, ignari del dramma interiore che alcuni insegnanti particolarmente appassionati del proprio mestiere stanno vivendo, vorremmo vedere progressi in tempi rapidi.
A tutti – insegnanti, genitori e studenti – io dico: abbiate pazienza.
Insegnanti, abbiate pazienza: vi capiterà di stare sulle montagne russe, un giorno vi sembrerà che le cose vadano meglio e il giorno dopo la situazione ripiomba nel buio di inizio anno. Questo non significa che non state facendo un buon lavoro: per assestare una classe ci vuole pazienza, talvolta questo succede solo il secondo anno! Perseverate nel provare, nel farvi domande, nel cercare di fare del vostro meglio accettando che ci vuole tempo per cambiare le cose.
Genitori, abbiate pazienza: anche a voi sarà capitata una situazione simile, a scuola o al lavoro, e sapete che le cose non si sistemano in un battibaleno. I vostri figli hanno bisogno di vedere che li supportate e che date loro delle regole, non che vi scagliate contro questo o quello.
Studenti, abbiate pazienza: non tutti i vostri compagni di viaggio vi andranno a genio, e questo succederà spesso durante la vostra vita. Cercate di dare sempre il meglio di voi e cercate di capire che se qualcuno si comporta in un determinato modo, ha le sue ragioni o forse non conosce un altro modo per manifestare un’emozione o un disagio.
Siate pazienti gli uni con gli altri e provate a collaborare: la pazienza, l’aiuto, l’ascolto e l’empatia fanno miracoli.