Secondo quanto si legge nel blog di Korn Ferry Institute, la multinazionale Unilever (titolare di marchi famosissimi quali Dove, Mentadent, Knorr, Cif, ecc.) si è posta l’obiettivo di ridurre di circa la metà l’utilizzo di nuove plastiche entro il 2025. Si tratta di un grosso passo verso la sostenibilità, considerando che parliamo di circa 386.000 tonnellate di plastica all’anno!

A ben guardare la pubblicità IN TV, moltissime sono le aziende che non puntano più su prodotto tout-court, ma dichiarano i propri obiettivi ecologici e eco-sostenibili (c’è chi organizza raccolte rifiuti nelle spiagge, chi si rivolge a produttori locali, chi punta sul biologico…).

Questi sono passi encomiabili oltre che necessari per preservare il nostro ecosistema, ma quello che mi ha colpito di più non sono questi fatti e questi dati ma piuttosto da dove arriva l’impulso a fare tutto questo.
Sembra infatti che, nonostante i governi di moltissimi paesi industrializzati stiano promuovendo leggi a tutela dell’ambiente, la spinta arrivi proprio dai consumatori.

Molte multinazionali o grosse aziende, infatti, commissionano spesso sondaggi o mandano dei propri analisti ad osservare i consumatori, e negli USA è stato osservato che i consumatori si stanno muovendo (dicono per un buon 70%) verso la sostenibilità, ossia acquistano prodotti cosiddetti “sostenibili” (un sondaggio ha rivelato che il 47% dei consumatori statunitensi è propenso a spendere un po’ di più pur di acquistare questo tipo di prodotti).
E’ chiaro che per le aziende la sostenibilità è anche una risorsa economica: se i prodotti sostenibili vendono di più, lo spostamento in quella direzione è anche una questione di guadagno; ma alla fine, se l’obiettivo raggiunto è una maggiore tutela del nostro mondo, io dico ben venga!

Questo mi ha ricordato il mio primo viaggio a Londra, circa 25 anni fa: una delle cose che mi ha stupita è che per quanto riguarda l’abbigliamento, quella volta Londra era molto più economica dell’Italia (e la sterlina valeva il doppio della lira!); ricordo di aver pensato “probabilmente è così perché la gente qui non è disposta a spendere di più, quindi i negozi costosi hanno iniziato a chiudere e sono stati sostituiti con altri più economici” – in un ambito diverso, avevo capito che la spinta viene sempre dalla domanda, dal consumatore, solo che spesso sottovalutiamo il potere che abbiamo…