Secondo un articolo pubblicato da Korn Ferry Institute, lavorare con amici ha i suoi vantaggi ma anche i suoi svantaggi.
Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Social Psychology ha dimostrato che un boss o un manager in procinto di dare un bonus economico o di decidere un avanzamento di carriera è più propenso a farlo nei confronti di un amico se la decisione non viene resa pubblica; in caso contrario, anche se l’amico fosse stato più bravo rispetto al suo concorrente, il capo o manager avrebbe comunque scelto il concorrente, spesso per non sembrare una persona che fa favoritismi.
Questo indica chiaramente che le persone 1) sono più motivate all’equità in pubblico che in privato 2) sono disposte ad andare contro i propri principi o a quello che credono sia giusto pur di non sembrare a favore di un amico e pur di evitare le critiche.
Lo studio prosegue sottolineando che i lavoratori sono molto più concentrati sull’equità della ricompensa che non sulla sua misura – le diseguaglianze minano di più i rapporti al lavoro che non l’ammontare dei bonus o degli aumenti. Di conseguenza, in molte aziende esiste un sistema valutativo basato sui colleghi, i quali si giudicano a vicenda, riconoscendo e premiando l’impatto e la capacità di coloro che si sono distinti.
In definitiva, un amico al lavoro può essere utile perché probabilmente darà al capo una visione ed un’opinione sincera e perché è più facile da motivare… ma quando si tratta di ricompense e promozioni, l’amicizia è d’intralcio e potrebbe portare a volte anche a liti che la incrinano per sempre.