Ognuno vive la realtà in maniera diversa, secondo i propri credo ed i propri princìpi – è per questo che spesso abbiamo opinioni diverse sulle cose.
Nella rubrica del venerdì “DA CHE PARTE STAI?” affronteremo temi particolarmente scottanti, che stanno a cuore a molti, e sui quali tutti abbiamo un’opinione. Il mio scopo è come minimo quello di far riflettere tutti sui diversi punti di vista che si possono avere… poi se volete dire la vostra sull’argomento, scrivete pure un commento qui sotto!
Questa settimana parleremo di due modi, diametralmente opposti, di condurre la propria vita privata e/o professionale.
Quando ci si trova di fronte ad un problema da risolvere, sia esso personale o professionale, due sono le strade che si possono percorrere: decidere in autonomia o consultarsi con qualcuno.
Professionalmente parlando, c’è chi è in posizione di comando ed ha una lunghissima esperienza e in base a questi elementi decide autonomamente qual è la migliore soluzione ad un problema che si presenta.
C’è invece chi decide di consultarsi con dei collaboratori, vagliando ogni opzione e ogni idea e decidendo poi quale strada percorrere.
Non sempre è possibile prendere la seconda strada: i professionisti, ad esempio, spesso lavorano da soli. C’è poi il caso di manager che lavorano con team molto giovani, e in questo caso il “capo” è nella posizione di prendere decisioni da solo, data la differenza di esperienza.
I detrattori del metodo “si fa come dico io” però avrebbero da obiettare: da un team molto giovane e con poca esperienza possono nascere idee rivoluzionarie, proprio perché chi non ha esperienza guarda le cose da un diverso punto di vista e vede degli elementi che spesso sfuggono a chi è inserito nell’ingranaggio da anni. “Tu come faresti?” è la domanda che più spesso pronunciano le persone favorevoli al dialogo, convinte che per arrivare ad un determinato obiettivo è possibile intraprendere strade diverse – e a volte migliori – rispetto a quelle battute fin lì.
E tu? Da che parte stai?