Ognuno vive la realtà in maniera diversa, secondo i propri credo ed i propri princìpi – è per questo che spesso abbiamo opinioni diverse sulle cose.
Nella rubrica del venerdì “DA CHE PARTE STAI?” affronteremo temi particolarmente scottanti, che stanno a cuore a molti, e sui quali tutti abbiamo un’opinione. Il mio scopo è come minimo quello di far riflettere tutti sui diversi punti di vista che si possono avere… poi se volete dire la vostra sull’argomento, scrivete pure un commento qui sotto!
Questa settimana parleremo dei paesi in via di sviluppo o sottosviluppati.
In questi paesi la situazione è precaria sotto molti punti di vista: sanitario, economico, politico, ecc. Mancano i beni di prima necessità, manca un tessuto economico che permetta al paese di crescere, mancano le risorse perché questo avvenga.
Per aiutare questi paesi, due sono le politiche che più spesso vengono adottate: l’aiuto in denaro o l’istruzione.
L’aiuto in denaro serve ad acquistare quello che manca, a costruire, ecc. ma spesso le obiezioni che vengono mosse sono 1) i soldi che partono non si sa se arrivino, a chi arrivino e per cosa arrivino 2) i soldi da soli non cambiano la cultura del paese
L’istruzione o educazione serve, nell’intento di chi la suggerisce come forma di aiuto, a creare una cultura proprio nel paese dove serve, a formare le persone affinché sappiano fare dei mestieri utili nel proprio paese (es. medici, insegnanti, contadini, idraulici, ecc.). L’obiezione principale mossa a questo tipo di aiuto è: sì, ma senza i soldi cosa te ne fai di un’istruzione?
E tu? Da che parte stai?