Ognuno vive la realtà in maniera diversa, secondo i propri credo ed i propri princìpi – è per questo che spesso abbiamo opinioni diverse sulle cose.
Nella rubrica del venerdì “DA CHE PARTE STAI?” affronteremo temi particolarmente scottanti, che stanno a cuore a molti, e sui quali tutti abbiamo un’opinione. Il mio scopo è come minimo quello di far riflettere tutti sui diversi punti di vista che si possono avere… poi se volete dire la vostra sull’argomento, scrivete pure un commento qui sotto!
Questa settimana parleremo delle punizioni.
Da genitore, e da persona che di frequente parla con altri genitori, questo argomento è all’ordine del giorno.
Alcuni infliggono punizioni ai propri figli, altri no; alcuni dicono che funzionano, altri no (vorrei specificare che in questo articolo con “punizioni” non intendo solo le punizioni corporali, bensì tutti i tipi di punizioni che possono essere date ai figli).
Secondo alcuni studi, la punizione: 1) non indica ai figli un comportamento da censurare, bensì indica loro che tale comportamento non va tenuto davanti ai genitori 2) porta i figli a perpetrare l’atteggiamento punitivo sui propri figli 3) crea un rancore latente nel bambino che, se covata a lungo, può sfociare in aggressione.
Molti genitori non sono d’accordo, anzi ritengono che la punizione sia in grado di far capire ai propri figli dove stanno sbagliando; alcuni inoltre sostengono la tesi di “punizioni e premi” ossia dare punizioni quando un comportamento è sbagliato ma dare premi quando un comportamento è lodevole.
E tu? Da che parte stai?