Si stima che almeno un decimo degli adolescenti in tutto il mondo sia stato almeno una volta vittima di bullismo o cyber-bullismo. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Martin Luther University Halle-Wittenberg (MLU) – riportato da Science Daily – ha dimostrato che sia le vittime che i bulli pagano le conseguenze di simili atti: sono entrambi più inclini a diventare consumatori di alcolici e tabacco, a lamentarsi di problemi psicosomatici e ad avere problemi con l’ambiente sociale in cui vivono.

La ricerca è stata condotta in tre paesi diversi (Grecia, Germania e USA), perchè questi tre paesi intendono la vita sociale in maniera diversa: negli Stati Uniti c’è una forte tendenza all’individualismo, i greci sono molto collettivisti mentre i tedeschi si collocano nel mezzo tra gli altri due paesi. I ricercatori hanno focalizzato la propria attenzione sul modo in cui vittime e carnefici interagiscono con l’ambiente sociale che li circonda: fanno facilmente amicizia? Come giudicano il supporto ricevuto in classe e nel proprio ambiente sociale? Manifestano comportamenti a rischio, come ad esempio l’abuso di alcolici, tabacco o droghe?

Lo studio ha evidenziato un risultato che i ricercatori non si aspettavano: sia le vittime di bullismo che i bulli hanno menzionato problemi simili nell’interagire con la società. Entrambe le figure riscontrano difficoltà a fare amicizia e considerano insufficiente il supporto che ricevono dal proprio ambiente sociale e dalla propria classe a scuola, oltre ad avere simili percentuali di rischio di dipendenze.

“Il fatto che vittime e bulli affermino di avere gli stessi problemi è notevole”, afferma la Dottoressa Anett Wolgast, una dei ricercatori della MLU e psicologa dell’educazione, “perchè apre le porte a nuove strategie di prevenzione. Probabilmente la strada giusta passa per una migliore comunicazione tra adolescenti e un modo per incoraggiarla potrebbe essere quello di chiedere agli studenti di rispettare regole create da loro stessi.”