Ormai mancano pochi giorni alla fine di questo 2018 e già immagino amici e parenti tutti seduti intorno a un tavolo che si interrogano sui buoni propositi per l’anno a venire.

Sappiamo tutti che i buoni propositi difficilmente si avverano, tanto che spesso ce li portiamo avanti di anno in anno, magari dicendo “questo è l’anno giusto!”

Perché non riusciamo a realizzarli? Perché, come dice la parola, non sono impegni che ci prendiamo con noi stessi; al contrario, solitamente essi suonano come un augurio che lascia il tempo che trova.
Certo, c’è differenza tra il buon proposito di dimagrire un paio di chili e quello di smettere di fumare e per questo vi dico che quello che ho imparato e faccio, da un po’ di anni a questa parte, è:

1) non pronuncio buoni propositi a meno che non sia convinta di volerli realizzare
2) se decido che nell’anno a venire un buon proposito si debba realizzare, faccio un piano. Decido come realizzarlo, in che tempi e modi, insomma pianifico la sua realizzazione e seguo il piano passo passo. Questo è l’unico modo per rendere reali i nostri propositi.