Ieri sera, mentre stavo leggendo un libro, mi sono imbattuta nella seguente frase: “…Angela Duckworth, professore presso l’Università della Pennsylvania … ha esaminato gli ingredienti del successo negli studenti, ed ha scoperto che la chiave del successo sembra essere il fallimento. O, più precisamente, la capacità di affrontarlo utilizzando la grinta.”
Qui si parla di fallimento, ma lo stesso vale per gli errori; e poi si parla di usare la grinta, ma credo che resilienza e determinazione possano essere validi sinonimi in quest’ambito.
Era la terza frase che leggevo, ma mi sono fermata a riflettere. Prima di tutto, ho pensato alla mia esperienza, a quanto sia stata male io stessa per i miei fallimenti ed i miei errori, e più ci tenevo alla cosa in cui sbagliavo, peggio stavo.
E quello è il momento cruciale: cos’è che ci dà la grinta per superare il fallimento e non caderne vittima, per asciugarci le lacrime e andare avanti, per rialzarci da terra e riprovare?
La risposta che mi sono data è: la motivazione. Se mi immagino una situazione in cui un mio familiare sia in pericolo, non avrei remore a cercare di aiutarlo fino allo stremo delle forze. Conosciamo tutti le storie di alcuni personaggi famosi dalle umili origini che hanno cercato, voluto e trovato il riscatto con tutte le proprie forze.
Ma non tutti siamo in pericolo e non tutti (per fortuna) partiamo da una situazione disagiata, quindi per tutto il resto ci siamo noi con la nostra capacità di motivarci. E non è sempre facile, perché le nostre paure e la nostra zona di comfort sono sempre pronte a sabotarci. E quando la motivazione non è abbastanza pesante da controbilanciare tutto il resto, abbiamo bisogno di aiuto, di una persona che ci aiuti a ritrovare la grinta e la spinta.
Alla fine di questa lunga riflessione, mi sono trovata con un sorriso sulle labbra e un fuoco nel cuore, ed ho capito ancora di più e ancora meglio perché sono una Life Coach.