Quinto e ultimo appuntamento per questi post sulla Paura: una lettera al giorno, la analizzeremo, cercando di capirla un po’ meglio, per poterla affrontare e superare.
Oggi torniamo alla A COME ASTRATTA: la paura non esiste.
Quando abbiamo paura, la cosa ci sembra reale; la paura è vera!
Ebbene, spesso confondiamo ciò che è vero con ciò che è reale: so che la tua paura è vera, nel senso che so che dici la verità quando dici che hai paura. Ma la paura, seppur vera, non è reale.
Hai mai provato a toccare la paura? A disegnarla? A descriverla come descriveresti un vaso, una mela, una casa? Non puoi.
Puoi toccare una persona che ha paura, puoi disegnare la sua espressione di paura o descrivere quello che fa quando ha paura, ma non puoi toccare, disegnare o descrivere la paura.
Questo perché la paura è un’emozione, come la felicità, l’amore, la tristezza, ecc. e le emozioni vivono nella nostra testa e nel nostro cuore, e vivono lì e solo lì.
Di certo, questo nuovo punto di vista ti apre un mondo: se la paura non è reale, allora posso gestirla, posso decidere io come reagire, posso affrontarla.
E se per affrontarla…facessimo come lei? Ti spiegherò meglio cosa intendo domani, in un “bonus post” sulla paura in cui faremo il punto di quanto detto in questi giorni e vedremo cosa vuol dire, praticamente, fare come la paura.