Quante volte ti è capitato di voler fare una cosa importante per la tua vita, e di aver atteso o procrastinato così a lungo da aver perso l’occasione e lo stimolo di farla?
 Aspetti il momento perfetto: tu devi essere perfettamente preparato, le cose e le situazioni intorno a te devono andare in una certa maniera, il tuo aspetto deve essere impeccabile, le tue abilità degne di un personaggio navigato con decenni di esperienza …
Bene, mi dispiace deluderti, ma devo ufficialmente comunicarti che:
1) il momento perfetto non esiste
2) lo sai anche tu, quindi queste sono scuse
Non voglio smontarti, anzi voglio spronarti ad agire subito. Ora.
E te lo dice una che ha aspettato decenni quel momento perfetto; e anche quando ero capace, c’era sempre qualcosa che si poteva fare meglio, e anche quando l’avevo fatto meglio, quel minuscolo dettaglio imperfetto mi faceva desistere. E’ la paura di quello che la gente può dire a fermarci.
Non so cosa sia successo, o quando sia successo. Probabilmente devo ringraziare le migliaia di brutte figure fatte (e sono ancora qui), o forse devo ringraziare le decine di corsi di coaching in cui il mantra era sempre “FARE! FARE! FARE!”
Sta di fatto che ho provato a buttarmi, a fare le cose anche se non erano perfette; a capire dove potevo migliorarmi ma senza fermarmi dal farle. E … indovina?
Dopo un lungo periodo di apprendistato, in cui ho dovuto e voluto imparare che voler essere perfetti è stimolante ma oltre una certa soglia è mutilante, ora ho imparato. Ho imparato che voglio fare le cose sempre meglio, ma che devo agire anche se non sono al top: quel livello arriverà sbagliando, migliorandomi, sbagliando ancora (ma un po’ meno), migliorandomi ancora (sempre di più), ecc. ecc.
E devo dirti che liberarsi dal fardello della perfezione a tutti i costi è come aver scaricato dalle spalle una tonnellata di cemento.